di Francesca Leoci
Con 361 casi notificati in Italia notificati a dicembre 2022, l’Oms definisce il fungo come una delle più gravi minacce per la salute pubblica
La scoperta nuovo ceppo del fungo Candida auris (C. auris) in Singapore potrebbe diventare una reale minaccia a livello globale. Si tratta di un patogeno altamente resistente e trasmissibile, che viene solitamente associato a ambienti ospedalieri.
Mentre l’attenzione si concentra spesso sulla resistenza agli antibiotici, un’altra emergenza sanitaria inizia a delinearsi sulla crescente resistenza agli antimicotici. Questo fenomeno si verifica quando i funghi vengono esposti in modo eccessivo a farmaci antifungini, come nel caso del C. auris, la cui diffusione viene accelerata anche dal riscaldamento globale.
Proprio in Italia, come riporta il sito Infodent, dal luglio 2019 al dicembre 2022 sono stati notificati 361 casi, evidenziando una situazione preoccupante anche in Europa. In particolare questa ultima variante – nonché la sesta al mondo – potrebbe compromettere di gran lunga la salute pubblica, in particolare per i pazienti immunocompromessi.
La capacità del C. auris di resistere ai trattamenti antifungini e di propagarsi rapidamente negli ambienti ospedalieri rende necessario l’adozione di strategie di contenimento efficaci. Attualmente, i ricercatori di Singapore stanno sviluppando strumenti di intelligenza artificiale per identificare precocemente nuovi ceppi e monitorare l’evoluzione di questo patogeno.
A seguito della crescente diffusione del fungo resistente ai farmaci e alla sua capacità di provocare infezioni gravi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha ufficialmente classificato la Candida auris come una delle più gravi minacce per la salute pubblica a livello globale nell’anno.
Una situazione alquanto preoccupante che tuttavia non riceve le attenzioni dovute. Ancorauna volta i profitti sembrano prevalere sulla salute pubblica quando si tratta di scarsi guadagni, non abbastanza attrattivi per l’industria farmaceutica.
Per questo – Maurizio Sanguinetti e Paolo Antonio Grossi – rispettivamente Direttore del Dipartimento di Scienze di laboratorio ed ematologiche presso la Fondazione Policlino Gemelli e Direttore del Dipartimento clinico e di ricerca delle Malattie infettive presso ASST – Sette Laghi – sottolineano l’importanza di un uso prudente e corretto degli antimicrobici per gestire e prevenire la diffusione della resistenza fungina.