Convocato dal Presidente dell’AdSP dello Ionio, l’incontro ha messo in luce la necessità di prorogare la Taranto Port Workers Agency e avviare percorsi di riqualificazione professionale
Si è svolto oggi un incontro convocato dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Ionio, in risposta alla richiesta delle organizzazioni sindacali – Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti – per analizzare la difficile situazione del Porto di Taranto e il futuro dei lavoratori ex TCT iscritti alla Taranto Port Workers Agency, il cui contratto scade il 31 dicembre prossimo.
All’incontro hanno partecipato i parlamentari Pagano, Turco, De Palma e Iaia, insieme a Rinaldo Melucci, Presidente della Provincia e Sindaco di Taranto, che hanno sempre dimostrato attenzione alle problematiche portuali. Durante la riunione, è emersa l’importanza di un impegno congiunto da parte di tutte le parti coinvolte per affrontare le criticità già note e ulteriormente analizzate.
È stata sottolineata la necessità di garantire la proroga dello strumento normativo che sostiene la Taranto Port Workers Agency per tutto il 2025 e di avviare immediatamente i percorsi di riqualificazione professionale per i lavoratori, già oggetto di un’intesa tra Regione Puglia e AdSP, che dovrebbero iniziare entro dicembre 2024.
Riguardo al traffico dei container e all’operatore ex art. 18 attivo sul molo Polisettoriale SCCT, è stata espressa delusione per il mancato sviluppo dei traffici, che rimangono inadeguati rispetto alla struttura concessa. A preoccupare è anche l’interesse di Yilport, che sembra focalizzarsi maggiormente sulla produzione e logistica di materiale eolico piuttosto che sul traffico containerizzato, che resta a livelli insoddisfacenti rispetto agli impegni assunti.
Per questo, a valle della decisione del MASE sulla creazione di due hub per la produzione di materiale destinato ai parchi eolici galleggianti, Taranto – insieme a Brindisi – dovrà compiere un’attenta riflessione sulle linee di sviluppo da dare al porto di Taranto.
È necessario decidere se continuare a investire tempo e risorse nel progetto del porto “di terza generazione”, avviato nel 1998 e mai completato, o se sia più vantaggioso puntare sulla diversificazione delle attività e sulla ripartizione delle aree, favorendo l’occupazione.
L’incontro si è concluso con l’indicazione delle priorità per tutte le parti coinvolte, in particolare la proroga della TPWA e l’inizio del processo di riqualificazione professionale. È stato deciso di riconvocare il tavolo a breve per condividere i feedback ricevuti e tracciare insieme un percorso per far uscire il porto di Taranto da questa situazione di stallo e difficoltà.