sabato 21 Dicembre 24

Sistema scolastico in crisi, Flc Cgil: “A rischio la continuità didattica”

“Questi ritardi e scelte scellerate per l’immissione in ruolo non solo portano a ulteriore precariato, ma si traducono in un carico di incertezze per i nostri studenti”

“I dati sulla carenza di personale all’interno delle scuole sono solo la punta di un iceberg che cela altre tristi verità sul sistema formativo italiano, compresa quella che riguarda l’insegnamento di sostegno con numeri che dimostrano come questo percorso penalizzi eterni precari e soprattutto studenti con bisogni particolari e fragilità”.

Così il segretario generale della Cgil di Taranto, Giovanni D’Arcangelo, che a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, sottolineando come l’assenza di personale qualificato stia minando la più importante istituzione formativa pubblica dello Stato.

Nonostante la normativa italiana sull’inclusione scolastica delle persone con disabilità sia stata per anni un modello a livello internazionale, la situazione attuale è critica. Nel 1977, una legge pionieristica abolì le classi speciali, avviando un progetto di inclusione nel percorso scolastico comune. “Tutto ciò è avvenuto prima che la scuola pubblica diventasse la Cenerentola degli investimenti pubblici, anticipando tragicamente gli effetti dell’autonomia differenziata – spiega D’Arcangelo – Per questo motivo, non possiamo limitare la discussione ai soli numeri; stiamo conducendo una battaglia per la qualità del servizio offerto, che include anche la necessità di adeguare i salari”.

La Cgil riflette sul legame tra qualità del servizio e lavoro: “Solo un lavoro di qualità può qualificare il servizio. Se manca il lavoro, manca la qualità del servizio pubblico. E se questo accade, i cittadini perdono fiducia nello Stato e nelle istituzioni. Non avere insegnanti disponibili a poche ore dall’inizio della scuola genera un caos senza precedenti”.

Viviana Lusso, componente della segreteria Flc Cgil di Taranto, aggiunge: “Le scelte del Governo, come limitare i concorsi a uno all’anno senza creare graduatorie a scorrimento, riducono il numero di posti disponibili, nonostante le numerose posizioni vacanti. Questo è un modo spregiudicato per guadagnare tempo, senza stabilizzare i lavoratori e garantire continuità scolastica agli studenti”.

Protesta FLC CGIL

La situazione attuale presenta una scuola “usa e getta”, che impoverisce continuamente il patrimonio culturale ed educativo della nostra società. “Le graduatorie del concorso 2023 stanno scorrendo e continueranno fino a dicembre – prosegue Lusso – nel frattempo, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha mostrato un colpevole ritardo, creando precariato su precariato e lasciando gli insegnanti in una terra di nessuno con nomine temporanee. Insegnanti che, pur cercando di fare la differenza, saranno costretti a lasciare il posto agli aventi diritto”.

“Concorsi banditi con notevole ritardo, molti dei quali non ancora conclusi, porteranno a una situazione di accantonamento dei posti vacanti e a innumerevoli contratti temporanei”, continua Lusso. Questo ciclo ricomincerà nel prossimo anno scolastico, poiché per gli idonei non basterà aver superato il concorso, ma dovranno affrontarne di nuovi.

Nelle comunità scolastiche della provincia, si registrano 21 immissioni in ruolo per assistenti amministrativi, 10 per assistenti tecnici e 53 per collaboratori scolastici, mentre non ci sono immissioni per cuochi, addetti alle aziende agrarie, guardarobieri o infermieri, nonostante numerosi contratti annuali in queste categorie. Le scuole della provincia jonica soffrono da anni per la mancanza di dirigenti scolastici titolari; quest’anno, ben 10 istituti comprensivi e il C.P.I.A. saranno gestiti da dirigenti scolastici reggenti.

“Inoltre, l’inserimento nelle GPS (Graduatorie Provinciali Supplenze) di docenti con titoli di specializzazione conseguiti all’estero, ma non validati, penalizza i tantissimi docenti specializzati in Italia, scavalcando le graduatorie e compromettendo la continuità didattica per gli studenti disabili”, afferma Lusso – Il rischio di dequalificazione del sistema di inclusione, che è il fiore all’occhiello della scuola pubblica italiana, è altissimo”.

“Un girone dantesco – continua D’Arcangelo – che fa male a tutti, ma soprattutto ai nostri figli”. In Puglia, la situazione è critica in ogni classe di concorso. Per la classe A050 (Scienze), ci sono 183 posti vacanti, ma solo 38 vincitori programmati e assumibili dal concorso Pnrr.

Nella classe A048 (Scienze motorie), ci sono 110 posti disponibili, ma solo 21 assunzioni possibili. Per la classe A012 (Italiano, Storia e Geografia), ci sono 128 posti disponibili, ma solo 21 vincitori che possono essere assunti. Per queste ragioni, la Flc Cgil ha diffidato a livello nazionale il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero dell’Economia e delle Finanze. “Questi ritardi e scelte scellerate per l’immissione in ruolo non solo portano a ulteriore precariato, ma si traducono in un carico di incertezze per i nostri studenti”.

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