giovedì 13 Marzo 25

Taranto, vertice in Prefettura per la grave situazione del carcere

Sarà inoltrata una segnalazione del caso direttamente al Dipartimento Nazionale dell’Amministrazione Penitenziaria

L’emergenza al carcere di Taranto è approdata oggi sul tavolo della locale Prefettura. I rappresentanti dei sindacati di categoria  FP Cgil, Cisl Fns, Uil Pa e Sappe sono stati infatti stati  ricevuti dal viceprefetto di Taranto, dott.ssa Carla Ruocco a cui sono state riferite le condizioni di insicurezza che riguardano sia i lavoratori che la popolazione detenuta.

“Dallo scorso febbraio, periodo in cui la vicenda venne portata nuovamente a conoscenza del Provveditorato Regionale dell’amministrazione penitenziaria, nulla di fatto è cambiato.

Resta il problema del “Carmelo Magli” come carcere tra i più affollati d’Italia (801 detenuti su massimo 500 previsti), resta la carenza di personale e permane la gravità dei turni di lavoro a cui sono costretti gli agenti di polizia penitenziaria della casa circondariale tarantina. – Affermano in una nota i sindacati – A fronte delle sei ore per turno previste da contratto, gli agenti di Taranto sistematicamente ne fanno ogni giorno due in più, senza contare i giorni che l’emergenza della casa circondariale tarantina non impone giornate lavorative da 12, 13 o 14”.  

Nel frattempo continuano a registrarsi aggressioni ed episodi di violenta e promiscuità all’interno di una casa di detenzione che così non viene ad assolvere il suo principale compito: ovvero quello di rieducare i soggetti detenuti.

“Malgrado le varie sollecitazioni e le rassicurazioni che arrivarono a febbraio scorso dal Provveditorato Regionale tutto resta tragicamente fermo alla precarietà con cui ormai il “Carmelo Magli” è costretto a misurarsi ogni giorno. Intanto si registrano ulteriori emorragie sul fronte del personale”.  – Concludono gli esponenti di FP Cgil, Cisl Fns, Uil Pa e Sappe – Ieri è stata l’ultima notte in Carcere per cinque sottufficiali che alla fine sono riusciti ad essere trasferiti e per così dire “evadere” da quella prigione. Di fronte a questa ennesima denuncia la Prefettura di Taranto ha annunciato che procederà ad una segnalazione del caso direttamente al Dipartimento Nazionale dell’Amministrazione Penitenziaria.

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