mercoledì 22 Gennaio 25

Trasformazioni sui binari pugliesi: ma lo sviluppo dimentica Taranto

di Francesca Leoci

La costa più estesa d’Italia ha un sistema ferroviario in straordinaria evoluzione. Eppure, la modernizzazione dei trasporti lascia la città ionica ancora emarginata rispetto al resto della Regione

Lunga, affascinante, variopinta. A tratti montuosa, a tratti collinare, la Puglia vanta la costa più estesa dell’Italia continentale. Alternando paesaggi montuosi a dolci colline, si snoda per 865 chilometri tra scogliere rocciose, suggestive falesie e litorali sabbiosi. A collegare questo straordinario mosaico territoriale è una rete ferroviaria capillare, il cui asse portante è rappresentato dalla linea Adriatica: un percorso che, da Termoli, attraversa Barletta e Bari, proseguendo verso Brindisi fino a raggiungere Lecce, seguendo fedelmente il profilo della costa adriatica.

Dalla linea si sviluppa un’articolata rete di linee secondarie. Nel cuore del Salento, le Ferrovie del Sud Est (FSE) si diramano da Lecce per raggiungere le principali mete turistiche come Gallipoli, Otranto e Gagliano del Capo. A nord, la tratta Foggia-Manfredonia garantisce il collegamento tra il capoluogo dauno e il suo porto, mentre la Bari-Taranto, transitando per Gioia del Colle, connette il capoluogo regionale alla città dei due mari, con la linea Taranto-Brindisi che corre lungo la costa ionica.

Un sistema ferroviario accurato e strutturato, con Bari che funge da hub centrale, collegandosi non solo con gli altri capoluoghi pugliesi, ma estendendosi anche verso i suoi vicini lucani grazie alla Bari-Matera (attualmente in fase di raddoppio). Tuttavia, Taranto resta, ancora, troppo emarginata, rispetto al resto della Puglia.

L’alta velocità si ferma a Bari

Negli ultimi anni, sono stati avviati diversi progetti per modernizzare la rete ferroviaria pugliese. Tra questi, il raddoppio della linea Bari-Lecce che permetterà ai convogli di raggiungere i 200 km/h, con una conseguente drastica riduzione dei tempi di percorrenza. Anche la tratta Bari-Napoli diventerà parte della rete ad alta velocità, consentendo di coprire la distanza tra le due città in circa due ore.

Nel 2025, Trenitalia prevede l’introduzione di quattro nuovi treni a doppio piano elettrici, aggiungendosi ai 46 già in circolazione. Un piano strategico che prevede un investimento complessivo di sette miliardi di euro per rinnovare l’80% della flotta regionale. La digitalizzazione del servizio, con l’introduzione del biglietto elettronico e del sistema Tap&Tap, ha già contribuito a migliorare sensibilmente l’esperienza di viaggio. Ma in tutto ciò, Taranto dove si colloca?

L’isolamento di Taranto

Nonostante i lavori previsti per ammodernare le linee ferroviarie, Taranto rischia ancora una volta di rimanere isolata a causa delle interruzioni programmate tra aprile e agosto 2025, specialmente sulla linea Bari-Taranto. La mancanza di collegamenti ad alta velocità – che attualmente terminano a Bari – pone la città ionica in una condizione di svantaggio rispetto agli altri centri pugliesi. Una condizione di marginalità che rischia di penalizzare ulteriormente una città ricca di un prezioso patrimonio storico, culturale e industriale, limitando notevolmente le opzioni di viaggio per residenti e visitatori.

Articoli Correlati

La sostenibilità ambientale al centro del convegno ‘Green Jobs e Green Skills’

L’evento, organizzato dall’Arpa Puglia in collaborazione con gli Ordini professionali dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili e degli Avvocati di Bari, vuole approfondire il...