Urgente la necessità di un tavolo di confronto per discutere dei fondi disponibili nel Just Transition Fund
Si è tenuto nel pomeriggio di ieri 21 giugno il Tavolo di confronto tra le principali sigle sindacali e le rappresentanze industriali del territorio ionico. L’incontro, promosso dalla Uil di Taranto, ha visto la partecipazione di Cgil, Cisl, Confindustria Taranto e Anci Taranto, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione delle istituzioni locali, della politica, delle associazioni e delle parti sociali sui temi cruciali del lavoro e dello sviluppo economico del territorio.
La Uil ha evidenziato come la questione della Transizione non sia adeguatamente governata, portando Taranto ad avere 4.624 lavoratori coinvolti in vertenze industriali. Taranto è una delle prime città del Mezzogiorno per numero di cassa integrazione, licenziamenti collettivi e Naspi.
Con un focus particolare su Taranto, i sindacati hanno sottolineato la necessità di un raccordo con le Imprese per attivare un tavolo di confronto e discutere dei fondi disponibili nel Just Transition Fund, pari a 800 milioni di euro.
Il segretario generale della Uil Taranto, Pietro Pallini, ha confermato l’intenzione di formalizzare nelle prossime ore la necessità di riattivare un tavolo di sviluppo per il territorio.
“C’è il rischio che, nell’impasse che si è generata, Taranto, pur avendo tante risorse e prospettive, non riesca a intercettarle. Vogliamo capire concretamente come governare la transizione e come la politica sta utilizzando questa opportunità, se effettivamente lo sta facendo”, afferma Pallini.
“Chiediamo un governo e una politica attenti alle questioni del territorio. Con l’attribuzione del Just Transition Fund, Taranto ha un’opportunità unica per affrontare le proprie sfide. Dobbiamo essere propulsivi e tornare ai tavoli di confronto che sono scomparsi. È una necessità impellente per il futuro del nostro territorio”, aggiunge Andrea Toma, segretario regionale della Uil con delega all’industria.