Riceviamo e pubblichiamo una nota del giornalista ed economista Marcel Vulpis
In riferimento all’articolo web “Tutti allo stadio” da voi pubblicato a firma di Vittorio Galigani e con particolare riferimento a questo passaggio: “…Lo stadio, dunque, come fonte di reddito. Per questo Colin Campbell, Vulpis e soci si erano avvicinati, nell’ottobre scorso al sindaco costruendo, attorno a quella operazione, un gigante di argilla che si è “sgretolato” dinanzi alle prime difficoltà”, tengo a precisare che non ho mai conosciuto né avvicinato in tutti questi mesi il sindaco Melucci e che il mio ruolo a supporto delle attività di Apex è stato esclusivamente nell’area della comunicazione come più volte ho già spiegato. Non ho mai rappresentato Apex, né Mark Campbell né i suoi investitori. Né sono loro socio, né mi è stata mai proposta questa opportunità.
E’ un passaggio tecnico che il signor Galigani non solo non vuole capire (ostinandosi a proporre, come in questo caso, informazioni tecnicamente errate), ma continua a scrivere cose inesatte per costruire (forse) attorno alla mia persona una immagine da “banda Bassotti” che non mi appartiene in alcun modo. Mi dispiace per lui, ma la mia vita, così come il mio percorso professionale, sono “specchiati”.
Lo invito pertanto a non inserirmi più nel futuro in sgangherate e/o fantasiose tesi collegate alla trattativa per la cessione del Taranto calcio.
Ho visto sul suo profilo Facebook che ha una bella finestra che da’ sul mare con delle belle composizioni floreali (dimostrando almeno in questo un singolare talento). Tutto ciò’ dovrebbe rilassarlo e invece periodicamente mi cita (non mi sembra di averlo mai autorizzato) riuscendo ad offendere anche il nome della mia famiglia con titoli ridicolizzanti come “‘U Vulpis” del novembre 2024.
Capisco che non mi ami, anche perché avevo dichiarato, in tempi non sospetti, che la parola d’ordine sarebbe stata “discontinuità”. Stranamente da quel momento alcuni soggetti che professano sperticato amore per il Taranto mi hanno attaccato. Che singolare casualità. No?