Il coach tarantino stila un bilancio dell’annata appena conclusa e guarda al futuro, senza però dimenticare le proprie origini e la sua terra
“Chiudo la stagione con il sorriso sulle labbra, quanti possono dire altrettanto?”. Attacca così coach Palagiano, che ai taccuini di Cosmopolismedia, manda in archivio l’anno sportivo, consegnandosi una pagella che voti alla mano, restituisce molte soddisfazioni e pochi dolori.
“È stata la prima esperienza al di fuori della mia città, e ne esco rafforzato, più consapevole. Ho avuto la fortuna e l’onore di rappresentare una società importante, che diverse volte mi aveva manifestato il proprio apprezzamento ma con la quale, sino a prima di quest’anno non eravamo mai riusciti a stringerci la mano. Sono stato benissimo e in tutta onestà sono certo di aver svolto un lavoro positivo, provando come richiesto, a portare in palestra la mia esperienza, il mio metodo, ad imprimere nelle ragazze il mio modo di pensare basket. Il futuro? In settimana ci incontreremo per programmare il futuro e credo che ci siano tutti i presupposti per rimanere a Bari, per provare a migliorare un progetto che mi ha consentito di sentirmi sin da subito al centro. Taranto? È la mia città, la terra che amo, ma parliamo di lavoro ed in questo ambito la professionalità viene prima dei sentimenti”.
Palagiano poi guarda al futuro e snocciola i programmi di casa Pink: “Vogliamo disputare un campionato di Serie C che ci permetta di valorizzare al massimo i prodotti del nostro settore giovanile, provando a raggiungere risultati sportivi importanti, senza dimenticare però come l’obiettivo principale resti la crescita del vivaio. Importante in tal senso è il lavoro di ampliamento che si sta facendo con il Minibasket, dove proveremo a coinvolgere le famiglie, le scuole e tutti quei serbatoi di ragazzi, ancor più di quanto fatto sino ad ora. In chiusura, voglio ringraziare la società, che oltre a lasciarmi carta bianca, è riuscita a farmi tornare la voglia di allenare, che fino a qualche tempo fa, sembrava essere sparita”
