lunedì 2 Dicembre 24

Cerignola, prova di maturità a Benevento

di Vittorio Galigani

La situazione in casa Taranto è complicata. Va ben oltre il prolungarsi dei risultati negativi. Che giungono dal campo. In città, le aspettative per uscire dalla crisi, sono riposte in Apex Capital Global LLC. Dallo scorso 14 novembre Mark Campbell (accreditato dal Sindaco Melucci), in rappresentanza degli acquirenti, ha il controllo totale della Società. Andando quindi per le “spicce” e senza voler scendere nei dettagli. E’ indispensabile una provvista “corposa”. Immediata. La parte acquirente deve confermare di averne la disponibilità. Materialmente. Da subito. Per “conquistarsi” credibilità sul territorio

Cerignola a viso aperto e senza timori reverenziali al Ciro Vigorito. Per nulla intimorito dal blasone e dalla classifica dei padroni di casa. Gara piacevole tra le due compagini con migliore il rendimento  nel girone C di Lega Pro Now. Risultato nel rispetto dei valori in campo. Distanze di classifica che rimangono inalterate. Campionato ancora tutto da giocare. Nota di merito per il primato in classifica dei giallorossi. Primi anche nella particolare graduatoria per l’utilizzo degli “under”. Grande girone d’andata del Cerignola peraltro penalizzati, in apertura di torneo, dal grave infortunio occorso a Cuppone. Un “bravo” a Elio Di Toro. In continua ascesa professionale. Le sue scelte, in ambito sportivo, risultano determinanti nella crescita del Club della famiglia Grieco.

Il posticipo del lunedì, tra Monopoli ed Avellino, offrirà alla squadra adriatica la possibilità di insediarsi al secondo posto. Come la vittoria di Avellino riporterebbe gli irpini a 6 lunghezze dalla vetta. Il pareggio tornerebbe utile solo al Benevento. Attenzione quindi che ci sono davanti 21 giornate. Tutte ancora da giocare. Con una infinità di opzioni. Anche in chiave di promozione diretta.

Cavese pareggia al Massimino grazie a un clamoroso/malaugurato “svarione” difensivo di Di Gennaro. La squadra di Maiuri si rivela sempre quale avversario ostico da affrontare. Su tutti i campi. Eppure sembrava che, anche in questa occasione, Stoppa, per il Catania, ci avesse messo le mani, in senso positivo.

Quella attuale, invece, è una stagione decisamente “complicata”, per Mimmo Toscano ed i rossoazzurri. Per mille ed un motivo. Indipendentemente dalla qualità e dalle capacità messe in campo. Sturaro nei minuti di extra time, al massimo della sfortuna, brucia la più ghiotta delle occasioni. A porta sguarnita. Sarebbero stati tre punti di platino. Anche meritati. Utili per accorciare sui primi della classe. Invece, al fischio finale, con la squadra chiamata sotto la curva, è partita la contestazione. Dura.

Crotone, protagonista nel secondo tempo, esce indenne anche dallo Zaccheria. Allunga a otto la serie dei risultati positivi. Sempre in evidenza i giovani. Guerini, al primo anno tra i professionisti ed il talentuoso Silva. Il tecnico Longo ha validi motivi per gioire. Lenta, ma graduale, la “scalata” dei pitagorici in classifica.

Trapani si conferma “fragile” lontano dalle mura di casa. Difesa distratta, accade sovente, in occasione dei gol avversari. A nulla serve la reazione finale dei granata che Altamura, pur soffrendo, porta a casa il risultato pieno. Di questo passo. Lo dicono i numeri. Granata di Aronica destinati a un campionato anonimo di centro classifica. Per i pugliesi va a segno anche il giovane Simone. Per lui prima marcatura tra i professionisti. I 22 punti, sin qui conquistati dai biancorossi, legittimano le speranze di una programmata salvezza tranquilla. Anche in previsione dell’imminente rientro a casa. Per le gare casalinghe. Nel ristrutturato, accogliente ed a misura di ambiente, Tonino D’Angelo.

Casertana e Potenza si “annullano” al termine di uno scialbo pareggio. Mai un tiro in porta. Nessun guizzo di gioco interessante. Una “sonnolenza” complessiva che annichilisce le aspettative dei presenti.

In zona retrocessione, Taranto, Turris e Messina coinvolte in situazioni che, per motivi diversi, hanno del paradossale. Di gestione, di classifica e permanenza tra i professionisti. Investitori stranieri sono interessati  a Messina e Taranto. Si attende l’evolversi di parte economica per gli impegni assunti dai due gruppi acquirenti.

Sul campo lo scontro diretto tra Turris e Messina si è chiuso a favore dei peloritani. Meritatamente. Di misura. Nei fatti Messina è stato messo in vendita da Sciotto. Il gruppo acquirente Ad Invest Group è proprietario anche di un club di seconda categoria belga. Il KmskeDeinze. Notai e commercialisti stanno verificando la fattibilità dell’operazione. E sin qui nulla da eccepire. Giungono però notizie, poco rassicuranti, dal territorio fiammingo. Parte acquirente, accuserebbe ritardi nel pagare gli emolumenti ai calciatori della Società belga. La cessione rischia, improvvisamente, di saltare. Il Messina di andare in balia del mare “mosso” che si agita sullo stretto.

Più complicata di tutte, sulla carta, la situazione finanziaria della Turris. Con una proprietà in carenza, perenne, su pagamenti pregressi. Il persistere delle inadempienze, per i campani, potrebbe metterne in dubbio la continuità aziendale. Una estromissione che non si augura a nessuno. La squadra ha messo alla porta i “rappresentanti” della Società. Rifiutando ogni contatto. La tifoseria stanca, dopo mesi di promesse mai mantenute, ha iniziato una dura contestazione. Il futuro è più che mai nebuloso.

La situazione in casa Taranto è complicata. Va ben oltre il prolungarsi dei risultati negativi. Che giungono dal campo. In città, le aspettative per uscire dalla crisi, sono riposte in Apex Capital Global LLC. Dallo scorso 14 novembre Mark Campbell (accreditato dal Sindaco Melucci), in rappresentanza degli acquirenti, ha il controllo totale della Società. Andando quindi per le “spicce” e senza voler scendere nei dettagli. E’ indispensabile una provvista “corposa”. Immediata. La parte acquirente deve confermare di averne la disponibilità. Materialmente. Da subito. Per “conquistarsi” credibilità sul territorio. Impossibile attendere il 13 dicembre. Perché i tempi sono ristrettissimi. Le scadenze sono a vista. Per di più, il timore di un brutto risveglio, inizia a serpeggiare nell’ambiente.

Per “conquistarsi” credibilità. Dicevamo. Soprattutto nei confronti di staff e squadra. Al momento isolati e con pochissimi riferimenti. Perché ci sono ancora 21 partite da giocare. Tutte con il coltello tra i denti. E la presenza fisica e “concreta”, del Club, è determinante. Non solo per mantenere fede agli impegni. Non solo per la categoria. Certamente per il “futuro”! A meno che non si stia già pensando a un malaugurato, quanto sgradevole, “piano B”.

Crediti foto: Lega Pro

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