giovedì 4 Luglio 24

Coppa Italia stile FA Cup inglese? Forse ci siamo!

In vista della stagione 2023/24, la Coppa Italia si appresta cambiare il format. Il modello da seguire potrebbe essere quello della FA CUP inglese con il coinvolgimento di tutte le squadre di serie C e D.

Dopo il flop di ascolti della finale di Coppa Italia di questa stagione finalmente si sta pensando ad una rivoluzione della formula della seconda competizione calcistica nazionale con il coinvolgimento di tutte le società dalla serie D alla serie A un po’ come avviene nella famigerata FA Cup inglese portando così da 44 a 272, 60 in Serie C e 172 in Serie D, le squadre partecipanti alla manifestazione sportiva che in questo modo allargherebbe di oltre sei volte il proprio bacino.

A svelare il probabile cambio di passo per la Coppa Italia è stato l’Amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo che intervenuto a La Politica del Pallone su Rai Dr Parlamento, ha trattato il tema della possibile modifica del format: “Abbiamo elaborato due possibili modelli da sottoporre alle squadre, sulla scia del modello inglese. Il primo è volto a far giocare le big negli stadi delle squadre piccole, anche se ciò potrebbe provocare alcuni problemi dal momento che lì verrebbe difficoltoso usare le goal line technology o il VAR. I diversi club saranno chiamati nelle prossime settimane a decidere come sarà il prossimo modello della Coppa“.

Oggi, la Coppa Italia è una delle competizioni meno seguite fra le coppe nazionali continentali. Il motivo è semplice. Solo 44 squadre hanno la possibilità di partecipare al torneo, mentre l’FA CUP se la giocano tutte le squadre iscritte alle leghe professionistiche del calcio inglese e offre la possibilità di giocare almeno una gara e oltre settecento club, dalla prima alla nona lega inglese. Ecco che è facile vedere giocatori di squadre blasonate andare a calcare campetti di periferia vestiti a festa per quello che diventa un vero e proprio evento sportivo-sociale, e negli anni, si ricordano anche esaltanti vittorie di squadre anche di quinta serie avvenute contro società di Premier.

E’ il caso del Walsall, che nel 1933 eliminò i campioni d’Inghilterra dell’Arsenal, avviati alla conquista del terzo titolo di fila. O come nel 1984, quando il modesto Bournemouth fece fuori i campioni in carica del Manchester United. Gunners ancora protagonisti in senso negativo nel 1992, quando si fecero sbattere fuori dal Wrexham. Favole di calcio, che infiammano il cuore dei tifosi e rendono più umano uno sport sempre più business.

Chissà se la proposta andrà avanti o meno, da amanti del campanilismo e del calcio di provincia ce lo auguriamo, certo è che forse a livello di strutture non siamo attrezzati ad ospitare nelle piccole realtà le grandi squadre del panorama calcistico nazionale, ma quale occasione potrebbe essere mai più ghiotta di questa per attrezzarsi e per migliorare?

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