La sfida contro gli etnei porta alla memoria quella sanguinosa partita del 2002 nel quale gli jonici persero per un soffio la cadetteria
La gara, che non è solo una gara. Taranto – Catania, deflagra in casa jonica come un petardo in chiesa, in una settimana dove la mera materia di campo ha ceduto il passo a disquisizioni variegate sull’affaire stadio.
L’ipotesi Teramo, la nuova via Appia che conduce a Brindisi ma anche la volontà di non lasciare Taranto, nei due anni che segneranno il restyling dello Iacovone, continuano a tenere banco e lo faranno probabilmente sino alle sedici e quattordici minuti, quando sul green dello Iacovone andrà in scena la sfida tra il Catania di Lucarelli ed il Taranto di Capuano.
Due modi differenti di vedere calcio, ma anche due classifiche ben diverse, con gli etnei, che nonostante la vittoria interna contro la capolista Juve Stabia, restano la più grosso delusione dell’intero campionato di Serie C, e gli jonici che continuano a macinare gioco e risultati positivi, non ultimo il beffardo pari maturato allo Scida di Crotone.
L’assenza per squalifica di Kanoute, appiedato dopo il giallo comminatogli, proprio dopo la seconda rete personale contro i pitagorici, di certo complica i piani di Capuano che potrebbe pensare di optare per quel 343 visto all’opera nel secondo tempo di Crotone, con Simeri, Bifulco e Orlando davanti. In casa etnea, l’ex centravanti di Livorno e Lecce dovrebbe scegliere il 4231 con Welbeck e Sturaro in mediana e Chiarella, Peralta, Marsura a supporto di Di Carmine.
Fischietto della sfida sarà la sig. ra Silvia Gasperotti di Rovereto, coadiuvata dagli assistenti Alessio Miccoli di Lanciano e Edoardo Maria Brunetti di Milano. Fischio d’inizio alle ore 16.15.