di Vittorio Galigani
La classifica del girone meridionale della Lega Pro verrà pertanto riscritta e stravolta. Un campionato “burla”. Il più fasullo nella storia del calcio della terza serie. Alla gestione Marani l’Oscar come la peggiore di tutte. Quanto fatto di buono dai suoi predecessori, Marani, con la sua approssimazione, lo ha cancellato, con un vigoroso colpo di spugna. Nel volgere di poco tempo, sorgeranno difficoltà insormontabili. Anche nei rapporti economici e normativi con le Società
Il Taranto estromesso (non radiato) dal campionato di Lega Pro. Lo ha stabilito il Tribunale Federale Nazionale, in virtù dell’accumulo delle inadempienze. In aggiunta, una pletora di squalifiche, pesanti, a chi lo rappresentava, inclusi Massimo Giove e Mark Colin Campbell. E tre punti di penalizzazione che F.C. Taranto 1927 dovrebbe eventualmente scontare, nella prima stagione utile, in qualsiasi campionato dilettantistico riuscisse ad ottenere l’iscrizione, Serie D esclusa. Per poterlo fare, però, dovrebbe prima dimostrare di aver provveduto a sanare, in toto, la massa debitoria. Dai chirografari, agli stipendi arretrati e non, i tributi ed i contributi, i lodi. Insomma una “pulizia” generale di tutto. Inoltre dovrebbe superare positivamente il Procedimento per Liquidazione Giudiziale di cui all’udienza fissata, presso il Tribunale di Taranto, per l’11 marzo prossimo.
Un percorso palesemente impossibile! Ciò non toglie che si dovranno sopportare i tentativi fantasmagorici degli “scappati di casa”. “Prestigiatori” borderline (i cui cognomi conoscono tutti) che proveranno (senza alcuna possibilità di riuscita) ad “appropriarsi” della serie D. Riproponendo, con escamotage credibilità zero e “ignoranza” in materia di regolamenti, l’attuale numero di matricola. Insensibili davanti ai voleri della città intera che li ha emarginati.
Nello stesso girone, il Messina, per le inadempienze accertate, è stato penalizzato di 4 punti. A seguire, il prossimo 12 marzo, il Tribunale Federale Nazionale riserverà alla Turris la stessa sorte del Taranto. L’esclusione dal campionato appare scontata anche per la gloriosa maglia dei “corallini”.
La classifica del girone meridionale della Lega Pro verrà pertanto riscritta e stravolta. Un campionato “burla”. Il più fasullo nella storia del calcio della terza serie. Alla gestione Marani l’Oscar come la peggiore di tutte. Quanto fatto di buono dai suoi predecessori, Marani, con la sua approssimazione, lo ha cancellato, con un vigoroso colpo di spugna.
In Lega Pro, nel volgere di poco tempo, sorgeranno difficoltà insormontabili. Anche nei rapporti economici e normativi con le Società. Un errore macroscopico la ripartizione, nel girone C, della Valorizzazione Minutaggio per la stagione in corso. Taranto e Turris hanno già percepito sino alla quarta trance. Una assurdità perché la loro esclusione da origine alla cancellazione di tutte le gare. In pratica come se le partite non si fossero mai giocate. Per questo motivo vengono anche sottratti i punti alle altre squadre. Una situazione che andrebbe rivisitata con obbligo di “rimodulare” (al ribasso) tutti i conteggi, escludendo dai proventi Taranto e Turris (che avrebbero presenze zero) e ridimensionando quelli di tutte le altre squadre.
Ed invece cosa è accaduto? Nei giorni antecedenti le scadenze del 17 febbraio scorso, pur essendo a conoscenza delle precarie situazioni dei due Club, gli uffici della Lega Pro hanno erogato, come consuetudine, a tutte le Società, il corrispettivo della quarta trance minutaggio. Tra i quali 85 mila agli ionici e 150 ai campani. Neanche fossero “bruscolini”. Marani dovrebbe spiegare con quale criterio si è fatto carico di tale decisione. Con una considerazione: se le partite, vero come è vero, risulteranno essere mai state giocate, per le valorizzazioni minutaggio (riferite a tutti) quali dovranno essere i criteri di calcolo usati?
Le controversie di diversa natura, da dirimere, saranno molteplici. Soprattutto nelle clausole contrattuali Società/calciatori. Il pensiero va agli incentivi a obbiettivo per i tesserati. Per esempio l’attaccante che deve mettere a segno certo un numero di gol per ottenere un premio suppletivo, in denaro. O quello che deve raggiungere un certo numero di presenze, in gare ufficiali, per incrementare il suo compenso come il prolungamento del contratto. Ovvero “quel” portiere che, in “cleansheet” (come va tanto di moda dire oggi), deve chiudere un certo numero di partite senza subire gol per percepire un incentivo.
Provate a sostenere, davanti a un calciatore, che i gol messi a segno contro Taranto e Turris non hanno valore perché la gara è stata cancellata. O che , per lo stesso motivo, quelle presenze non vanno considerate. Sentirete i toni, risentiti, delle risposte. Il Collegio Arbitrale è già allertato.
Problematiche che la politica del buon senso, nella situazione precaria della Lega Pro, impone di gestire con grande attenzione ed oculatezza. Il classico “prevenire” prima che “curare”. Al di la delle numerose, comprensibili scontentezze di “quartiere”. Che più di un presidente, sentendosi ingiustamente penalizzato, cercherà (seppure inutilmente) di farsi giustizia percorrendo la strada, estremamente tortuosa, dei ricorsi e degli appelli.
Taranto e Turris la punta dell’iceberg. Dietro ci sono le altre penalizzate, Catania, Triestina, Massina, Lucchese, Ternana, Rimini, Novara. Un pericoloso vespaio fuggito al controllo dei vertici della Lega Pro. Marani non ha saputo contenerne gli effetti devastanti. Una presidenza dedita alla comunicazione, ma distratta, disattenta e impreparata sugli eventi di gestione. Un direttivo di dirigenti impegnati sugli interessi dei propri club più che sulla tutela e sulla sostenibilità generale della categoria.
Un’approssimazione pericolosa che avrà ripercussioni negative sul futuro immediato della terza serie. La Lega Pro esporta un’immagine derelitta. Il tutto in attesa che, sulle ceneri del presente, possa nascere nuovo livello professionistico. Di élite. In grado di autosostenersi e, dietro, semiprofessionismo, apprendistato e dilettantismo puro. Evidenziando che le riforme non si fanno con le salary cap. A supporto un indispensabile quanto necessario avvicendamento nelle poltrone.