Giuseppe Di Cera
I rossoblù potrebbero sfruttare il fattore campo ancora per qualche mese. E intanto, sabato, ecco la Team Altamura
Team Altamura nel mirino con uno sguardo alle vicissitudini dello stadio Erasmo Iacovone. Calcio giocato e burocrazia hanno la stessa rilevanza e diversi punti in comune nelle vicissitudini del Taranto, soprattutto in questo frangente. In fondo si tratta di due scadenze correlate, anche se l’orizzonte della prossima giornata è molto più ravvicinato rispetto alle altre questioni.
Particolare questo scorcio iniziale di stagione, con tanti nodi da sciogliere e che prima o poi arriveranno al pettine. Ci sono più quesiti che risposte, ma le seconde assumeranno consistenza a tempo debito e potrebbero persino non piacere. Intanto alle porte della città bussa la Team Altamura, matricola partita molto male e incapace di raccogliere fosse anche un punto nelle prime quattro giornate di campionato. A dispetto di quanto dica la classifica, i biancorossi sviluppano un buon calcio e l’hanno dimostrato nell’ultima uscita con il Benevento al San Nicola di Bari.
Un micidiale quanto troppo gravoso uno-due sannita, verso il tramonto della sfida, ha steso i prossimi avversari dei ragazzi di Carmine Gautieri. I murgiani hanno lo stesso problema del Taranto, perché il Tonino D’Angelo è interessato da lavori di riqualificazione che ne inibiscono la possibilità di giocare. Squadre esuli che dovranno stringere i denti, anche se l’Altamura tornerà a casa molto prima rispetto ai rossoblù e questo sarà un bel vantaggio.
È pur vero, però, che il Taranto potrebbe restare allo Iacovone sino a dicembre. Una decisione che andrebbe parzialmente incontro alle esigenze della attuale proprietà, che ha sempre denunciato la necessità di giocarvi le partite interne senza traslocare e in presenza di pubblico.
Lo stadio del rione Salinella, così com’è oggi, potrebbe essere visibile e vivibile ancora per qualche mese, poi si dovrà necessariamente espatriare. Gli impianti di Massafra e Francavilla Fontana sarebbero gli unici papabili per ospitare la squadra rossoblù, con preferenza per il primo. In ogni caso una distanza dai 15 ai 30 km dalla città per un sacrificio assolutamente accettabile per il Taranto e i tifosi.
Congetture e ipotesi a parte, il Taranto gioca ora nella su sede naturale e sabato alle 20.45 potrà finalmente farlo davanti al suo pubblico. Terminata la squalifica, riapriranno le porte dello stadio poi bisognerà vedere che tipo di affluenza possa esserci.
La disaffezione è diffusa (non nei confronti della squadra) e nulla potrà rendere reversibile il processo, per cui le presenze potrebbero essere ridotte ai minimi termini. L’incertezza su troppe situazioni potrebbe frenare i sostenitori, per quanto la partita con gli altamurani sia un primo fondamentale crocevia. Una vittoria porterebbe la squadra a cinque punti e con un +5 di vantaggio sull’ultima posizione. Un bottino che, per quanto contenuto, neutralizzerebbe la penalizzazione, dietro ormai dietro l’angolo.